Il Lago di Valvestino

Uscito da Cremona imboccai l’autostrada per Brescia ma mi fermai in un autogrill a dieci minuti da questa. Ordinai un thè al limone e un croissant vuoto che non toccai, per cui chiesi alla commessa di avvolgermelo in una salvietta.

Ripartii con benzina sufficiente e in meno di due ore arrivai al lago di Valvestino. In quel lago non c’era nessuno, la mia era l’unica villa che si affacciava ad esso. Erano circa le 7.00 quando arrivai ed erano 7.40 quando finii di mettere a posto il necessario per la settimana. Non esitai a prendere il croissant e a mettermi in terrazza a guardare il cielo.

Sembrava un manto di velluto nero trapuntato da piccole macchie gialle di pennarello, ogni ennesima volta che lo guardavo sembrava nascondere qualcosa. Il lavo di Valvestino era circondato da pini di tutti i tipi, rendendo pungente l’aria al mattino. Molto spesso entravano civette in soffitta ma io mi ero abituato al loro verso. Scrutando il cielo in quella sera d’estate provai la sensazione conosciuta di non essere nulla rispetto all’immensa natura. Come se il cielo mi gridasse: “Sei piccolo!”. Ovunque tu cercherai, la natura ci sarà. E’ per questo che amavo quel lago, la mia era villa in mezzo ai monti e da lì si intravedeva anche il Lago di Garda, nascosto tra i pini, dove molto spesso andavo a fare passeggiate e trascorrevo la mia vacanza.

The End.

(Scritta da Filippo a 11 anni, in quinta elementare)

Missione Vacanze

Tanto tanto tempo fa la vacanza era un piacere, ma adesso non più grazie ai Rovinavacanza.

I Rovinavacanza sono piccoli mostri che assomigliano a dei piccoli draghi, hanno grossi denti ma si nutrono di cose non possono mangiare, infatti si chiamano così perchè si nutrono del relax delle altre persone. Vengono ogni giorno a mezzanotte a nutrirsi della felicità e rilassamento delle altre persone. Hanno gli occhi scuri come la notte, le zanne aguzze ed affilate come le forbici che usa la mamma per tagliare il pollo. Per nutrirsi del relax sputano delle meteore nere che fanno passare a tutti la voglia di andare in vacanza, questa cosa l’hanno chiamata fotosintesi di sbarramento.

Jonny è stato sempre convinto che i Rovinavacanza esistessero ed è così che Jonny finì per raccontarlo ai suoi compagni di classe.

Quella tua polpetta volante non esiste!” disse Carl ridacchiando.

Jonny insistette senza mollare, ma Carl riuscì ad umiliarlo ancora di più, così torno al suo posto.

Scorreva tutto liscio come l’olio, tranne quel litigio, finchè un uovo misterioso sbucò da sotto il suo stesso banco e Jonny se lo mise nello zaino. Suonata la campanella Jonny osservò curioso l’uovo, c’era vicina una lettera.

C’era scritto “Uovo di Rovinavacanza”.

Questo lo lasciò sempre più perplesso. Perchè i Rovinavacanza avrebbero dovuto cacciarlo dalla tribù? E perchè lasciarlo incustodito sotto il banco di scuola di un bambino umano ? E poi…ma non gli importava, l’uovo stava per schiudersi. Non fece in tempo a trovare un rimedio che l’uovo si era già schiuso e nacque un piccolo Rovinavacanze.

Libero!” disse il cucciolo di Rovinavacanza. Col tempo Jonny capì che il cucciolo l’avevano cacciato dal gruppo perchè era diverso e il suo potere era quello di chiamare tutti gli animali di una specie in un unico posto, era l’unico Rovinavacanza che non si nutriva di relax.

Jonny prese il libro leggendario che per caso gli aveva regalato un suo amico per il compleanno e cercò un capitolo che l’aiutasse a sconfiggere i Rovinavancanze e trovò quello sul Triangolo delle Bermuda.

Ma certo !” aggiunse Jonny “possiamo usarlo per tendere una trappola ai Rovinavacanza cattivi“.

Così il cucciolo attirò tutti i Rovincavanza nel Triangolo delle Bermuda e questi sparirono tutti.

E così i Rovinavacanza vennero sconfitti , Jonny e il cucciolo divennero amiconi , la gente ricominciò ad andare in vacanza e Carl rimase senza parole.

The End

( Scritto da Filippo a 9 anni, in Terza Elementare )