
Questo quadro è molto strano e analizzandolo nei dettagli possiamo ricavare più informazioni di quelle che possiamo trovare in internet. Il titolo di questo quadro è tentazioni di sant’Antonio, non so cos’abbia pensato Hieronymus Bosh quando ha realizzato questo dipinto ma secondo Arthur Conan Doyle “la vita è infinitamente più bizzarra di qualsiasi fantasia che l’uomo possa concepire”. Non sono mai stato un pittore, ma i miei racconti mi vengono al momento, a volte, sedersi in un posto insolito o guardare il proprio punto di vita da diverse prospettive può stimolare la creatività. Come nel caso di Dodie Smith che nel suo libro più famoso ho un castello nel cuore ha descritto la posizione in cui stava scrivendo:
“Scrivo seduta nel lavandino della cucina. O meglio, i miei piedi sono dentro il lavandino …Ho scoperto che restare seduti in un posto nuovo può ispirare . “
Da bambino attribuivo ai personaggi nomi inventati a caso, ma ora mi sono accorto di quanto possano essere importante perfino i nomi:
-spesso i miei personaggi prendono il nome di un pronome ma con la lettera maiuscola come il signor Lei o il mister Tu
– anche riflettere il carattere e l’aspetto per ricavare il nome può essere un’idea, un gigante molto grande e violento si potrebbe chiamare Burbozzo o un altro nome strano
-mescolare nomi di città o di paesi può suonare molto bene, come il signor Sicilia
Riguardo ai luoghi , negli ultimi tempi ho cambiato la mia prospettiva, e ho realizzato che non è importante sottolineare quale sia la città o il paese, ma soffermarsi sulle caratteristiche. Nel ritratto di Hieronymus Bosh possiamo notare il paesaggio bizzarro che circonda la catapecchia del cieco, attorno a lui c’è un maiale sdraiato a pancia in giù che osserva l’acqua del fiumiciattolo e contempla lo strano pesce che c’è davanti ai suoi occhi da porco. Spostandoci possiamo invece guardare gli animali mutati in oggetti o viceversa che probabilmente avevano un valore simbolico per il pittore ma non è importante dire che si trovava da qualche parte nei pressi di Sant’Antonio.
Anche iniziare un testo deve attirare il lettore senza l’uso del banale “C’era una volta “ o anche “in una galassia lontana lontana“. Per iniziare un racconto serve una frase che metta in chiaro immediatamente l’idea di ciò di cui vuoi parlare, un inizio incisivo è un buon trampolino per il seguito della storia. Come ha fatto Lemony Snicket in “una serie di sfortunati eventi” in cui ha subito scritto:
-Se vi interessano le storie con un lieto fine vi consiglio di cambiare libro !
Oppure ci sono scrittori che trovano utile riempire una pagina con qualsiasi cosa passi loro per la testa, anche solo una serie di parole scritte a caso ma suggestive.
Ora sapete il metodo che utilizzo per scrivere i racconti dalle ore 18:20 del giorno 10/12/2019 fino a quando smetterò di scrivere …