Quel giorno ero seduto sulla sedia a dondolo qualche metro più in là dal portico di casa mia. Ero in affitto, la casa era molto bella, una Bifamiliare su un piccolo sentiero che costeggiava un enorme palude in cui non c’èra mai nessuno. Non vedevo mai i proprietari della casa, sapevo che erano marito e moglie e si chiamano Bonnie e Clyde, erano a casa una volta al mese perché possedevano un Casinò e giravano per tutta l’America. Bonnie fumava ma non troppo da avere il tartaro era abbronzata ma non da definirla nera di colore, aveva un bel sorriso e i suoi occhi erano di un blu profondo mai visto prima. Invece Clyde non fumava per niente: era alto e magro, sempre in giacca e cravatta ed ha un cappello più grande di lui. Clyde a differenza di Bonnie aveva uno sguardo freddo ed era pallido tutto l’anno, portava sempre un fucile nel bagagliaio e odorava di benzina e acqua di colonia. La casa invece ricordava la dimora di Shining, era gigantesca. Non aveva il bar men privato o altre cose simili ma era comunque di una grandezza impressionante. In mezzo alla palude c’era un’isoletta con una amaca legata a due alberi ci si arrivava tramite un ponticello di canne della palude legate tra loro. La casa era completamente priva di rumori al di fuori dei cinguettii dei colibrì durante la giornata, era il posto perfetto per scrivere. Ho capito che per scrivere serve concentrazione e un luogo senza distrazioni, quando ho scritto il buio oltre la siepe ho trovato un giardino nei pressi di Hogeland una cittadina a pochi km dal Canada. Non sono mai stato un fesso, ho sempre saputo chi fossero Bonnie e Clyde: erano criminali ricercati dal 1 910 in tutta America in particolare in Alabama. Assomigliavano ai personaggi di Oliver Stone nel film di Natural born killers. Avrei benissimo potuto denunciare sia Bonnie che Clyde in un colpo solo e chiamare la polizia, ma non lo feci. Dovevo vivere l’esperienza di uccidere per poter scrivere il mio nuovo libro, non avevo ancora deciso il nome ma sapevo che doveva essere ancora più bello del Buio oltre la siepe. Il libro doveva raccontare la vita dalla nascita alla morte di due famigerati serial killer Americani. La prima persona che avevo rapito era Bonnie, che mi aveva raccontato tutta la sua vita per filo e per segno. Bonnie è nata il 16 aprile 1896, i suoi genitori erano Katia Parker e Austin Gibson. Ha lavorato in un bar-ristorante di un impianto idroelettrico in Alabama per 8 anni. Non aveva passato il test per la patente e da allora non ci aveva più riprovato. Quando ha conosciuto Clyde, a 18 anni rapinavano soprattutto banche e caffetterie anche solo per 5 euro e una brioche, derubavano e uccidevano a volte solo per divertimento. Clyde, invece, prima di conoscere Bonnie lavorava per un’impresa funebre, sempre in Alabama. Non era sposato, e viveva da solo in un appartamento di Montgomery. Aveva la patente e possedeva una Lamborghini Asterion LPI, suo padre lavorava presso Wall Street, non aveva il suo stesso cognome perché era stato adottato all’età di 14 anni. Suo padre adottivo si chiamava Conrad Green e sua madre Connie Rowe. Il mio nuovo libro sarebbe stato un documentario sulla loro vita, dalla loro nascita fino alla loro morte. Era il 19 luglio 1969, un giorno prima dello sbarco sulla luna, quando con una sega massacrai Clyde. Gli strappai tutti gli arti del corpo e gli buttai nella palude assieme a quelli di Bonnie il giorno dopo. Prima di tagliare la testa a Clyde gli attaccai una spilla sul collo con un biglietto: “il buio oltre la palude 19/06/1969, Harper Lee”. Il libro non fu mai pubblicato, perché una volta uccisa Bonnie sono inciampato su un sasso ed ho sbattuto la testa. Sono finito in coma per 16 anni e mi sono svegliato senza ricordare nulla né di Bonnie né di Clyde…
(THE END)
scritta da me, Filippo a 12 anni
la avevo in bozza da qualche mese e la ho pubblicata ora
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