Un tesoro falso

Un tesoro falso

I pirati spietati

Tanto tanto tempo fa, in un lago, su una barca, viveva una ciurma di pirati. Era talmente terribile che tutti li chiamavano “i pirati spietati“. Gli abitanti della nave si chiamavano :

  • Tino, il pirata agile e intelligente ma un po’ pensieroso.
  • Ciccio (chiamato anche Ciccio Bomba ), muscoloso, forte e un po’ grasso.
  • Pettorosso, il pirata che non conosce pietà. E’ coraggioso, forte, abile e agile.
  • Giordania, una piratessa aliena, caduta dal suo pianeta dopo una guerra sul pianeta Marte; è anche lei intelligente,abile e un po’ vanitosa.Tino è innamorato di lei e sta facendo di tutto per essere suo sposo.
  • Gigio che tutti quelli della ciurma, tranne Pettorosso e Ciccio Bomba, chiamavano “il bauco“. E’ sempre un po’ addormentato e ogni volta che il capitano della nave dice “al lavoro branco di molluschi!“, lui dorme.
  • Pino che si dice che sia il pirata pungente e la sua pianta preferita è il pino ed è anche il migliore amico di Tino.

Un giorno i pirati della nave saccheggiarono un’altra nave ( che non era la loro ) e rapirono un pirata che si chiamava Ugo. Lo rapirono perché da quelle parti si diceva che Ugo sapeva dov’era nascosto il tesoro di Barbanera e Barbarossa.

Subito il capitano della nave disse a Ugo: “Mostraci dov’è il tesoro, hai capito?”  e Ugo rispose: “ V…va bene, ma ad una condizione” e il capitano disse: “Ti ascolto“. “Quando avrete trovato il tesoro, mi lascerete andare” disse Ugo.

Il capitano rifletté cinque minuti e disse: “Ok ci sto” e a quel punto Ugo disse dove si trovava il tesoro, il tesoro si trovava “Sotto le colline dei Piantagrane, sopra il monte Everest e in largo per l’Isola dei cubi“.

Ugo non aveva ancora finito di parlare che il capitano disse: “Tirate su l’ancora, issate le vele ! E adesso partiamo” ( e come al solito Gigio dormiva…). E presero rotta alla loro prima tappa.

Sotto le colline dei Piantagrane

Attraversarono tutto il fiume Po e il Mar Morto e alla fine arrivarono sotto le colline dei Piantagrane. Li c’era: gente che derubava, gente che uccideva, gente che rapinava le persone e dava la colpa ad un altro, delle persone cattive. Non ce n’era uno di buono.

Ci fu la guerra fino a che Ugo disse: “Basta!!!” e tutti smisero di fare quello che stavano facendo. “Ora vi racconto una storia” disse Ugo e tutti, come una sola persona, si sedettero accanto a lui ( amavano tutti le storie ) e Ugo cominciò a raccontare.

C’erano una volta due fratelli. Uno si chiamava Lorenzo ed era molto bravo, l’altro si chiamava Tommi, era un po’ meno bravo ed era invidioso di Lorenzo; e quando furono grandi Lorenzo di lavoro fece il pittore e Tommi il ladro. Passarono cinquant’anni e Tommi si era accorto che aveva fatto degli errori nella sua vita. E con gli anni Tommi capì che si era comportato male e decise di trovarsi un lavoro e due anni dopo fece il poeta.”

Gli abitanti delle colline dei Piantagrane decisero di seguire l’esempio di Tommi e adesso le colline dei Piantagrane non si chiamavano più così ma “le colline delle Super persone“.

Sopra il monte Everest

Proseguirono sempre avanti fino ad arrivare al monte Everest. Era lungo più di 555 metri. Lo scalarono tutto fino ad arrivare alla cima del monte Everest. Sul monte c’erano 0 gradi sotto 0. Tranne Pettorosso tutti scesero giù dal monte Everest in slittino ( e contemporaneamente Gigio dormiva).

Subito dopo, mentre i pirati stavano salendo, un orso polare gli rubò i giubbotti termici e se li portò nella sua tana. I pirati dovevano resistere sul monte Everest senza riscaldamento: proseguirono il viaggio davanti a una torcia e con metà barretta di cioccolato e un pezzetto di ghiaccio per sopravvivere.

Arrivarono alla tana dell’orso polare e chiesero all’orso: “Per favore signor orso polare ci ridarebbe i nostri giubbotti termici?” e l’orso rispose: “Va bene ma in cambio voi mi dovrete dare un bel tonno fresco”.

I pirati andarono al lago e pescarono un bel tonno; stavano per andare e portare il tonno all’orso finché un falco cieco non rubò il tonno ai pirati e i pirati chiesero: “Per favore signor falco ci ridareste il tonno?” e il falco rispose: “Va bene, in cambio però mi darete le medicine per guarire i miei occhi“.

I pirati andarono in farmacia e comprarono le medicine; stavano quasi arrivando alla tana del falco quando un’istrice non gli rubò le medicine e i pirati dissero: “Per favore signor istrice ci potrebbe dare le medicine?“. L’istrice rifletté e rispose:  “Va bene ma in cambio di un paio di scarpe“.

I pirati trovarono delle scarpe: Ciccio diede una scarpata al muso dell’istrice e si ripresero le medicine che andarono al falco e il falco diede il tonno che andò all’orso e si ripresero i giubbotti termici e proseguirono fino ad arrivare all’Isola dei Cubi.

Nell’isola dei cubi

Tutti i pirati, perché anche Pettorosso era sceso, andarono nell’isola dei cubi; camminando, dopo un po’, rimasero intrappolati da una valanga di cubi. C’erano cubi rossi, gialli, verdi e di tutti i colori. Ciccio provò a tagliare un cubo ma ne fece scendere un altro.

Se tagliate i cubi non funziona, scavalchiamoli ” disse Giordania, ma cinque giorni dopo erano ancora lì.A quel punto Ciccio disse: “Basta, mi arrendo!!! Non ce la faremo mai a uscire da quest’isola e a prendere il tesoro“. Non l’aveva ancora detto che Gigio, con la bottiglia di rum che era di vetro e un raggio di sole, colpì i cubi e questi si rimpicciolirono di 30cm. A quel punto tutti presero qualcosa di vetro e dopo 5 minuti uscirono dall’isola.

Cinque ore dopo arrivarono all’isola del tesoro, trovarono la X, scavarono e trovarono il tesoro che cercavano da più di cinque giorni. Stavano per aprirlo quando scoprirono che non c’era niente!!!

Così a loro restò il tesoro vuoto e a Ugo la libertà.

Ecco perché questa storia si chiama UN TESORO FALSO.

 

THE END

(Scritto da Filippo a 8 anni, in seconda elementare)

Manoscritto originale del racconto

 

 

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